Credevo fossi casa
è una raccolta di poesie che nasce dal cuore per il cuore stesso. Tutte le
poesie affrontano il tema dell'amore defunto, trapassato, al sopravvenire della
disillusione. I versi in rima si caricano di nostalgia in un costante
ri-percorrere le tappe salienti del lutto amoroso, nell'intento di ri-formulare
una direzione quando il centro del proprio mondo scompare… si dilegua. Allora,
si brancola nella tenebra dell'incertezza, carpendo, grazie alla perdita, una
ricchezza esistenziale. Questo stato di buio e di dubbio Credevo fossi casa
vuole offrire al lettore: una lucida freddezza, alla penombra di un focolare
ormai braciere.
Una margherita al giorno in estate
coglievi./Dov'è finito quell'altrove dove mi portavi,/La chiave più preziosa
del portachiavi,/La fessura per accedere nel paradiso che mi promettevi?/Una
margherita al giorno in estate coglievi./Quanti fiori infesteranno ora i
prati,/Là ad attendere un senso per il loro esserci,/Che immobili non potranno
mai dirsi amati;/Soli, abrasi dal tempo, per il fioraio merci./Li avresti
salvati, se ti fossi salvata,/Ma nemmeno la più adusta gittata/Di sole vince
l'inverno;/E tu ora- nel pessimismo che è il tuo averno-/Dilapidi i tuoi petali
come non avessero mai odorato d'eterno./Una margherita al giorno in estate
coglievi.