Il Mòloc è un trattato filosofico, sociologico, antropologico e
psicologico il quale intento di tematizzazione verte sulla delucidazione della
sovrastruttura vigente, ove il nichilismo si impone come ideologia etica,
riducente a essa la morale, così riconducendo il polo egologico dell'individuo
alla rappresentazione alienata nonché alienante dell'esservi, ossia
dell'esserci per l'altro. Orbene, non si ritenga l'individualismo un fenomeno
estraneo all'essenza del bipede in quanto bipede, bensì cagione del processo di
estraneazione. Siffatti, il capitalismo, inteso come volontà pratica,
utilitaristica-pragmatica-materiale appartiene al dominio dell'homo in quanto
sapiens, come utopicus ergo volitivo.
L'excursus saggistico, in luce
alla sinteticità, adduce critiche allo scientismo, al relativismo, allo
psicologismo, al marxismo nonché al capitalismo; in generale, Marco Scevola
assedia la semantica della medesima ragionevolezza del modus pensandi
democratico, culla presentificante, coadiuvante i fenomeni ideologici sopra
esposti.
Mediante un metodo ipotetico
deduttivo, le premesse storicistiche, teleologiche e trascendentali si
stagliano simboli pregni di ermeneutica morale, epistemologica, teoretica,
gnoseologica e sociale.
Un inedito metodo ontologico,
propriamente meontologico consente la tematizzazione dell'istantaneità, momento
anteriore all'applicativo della mediazione, altro dall'esonero, eppure
invocante un modello canalizzante la liquidità dei significanti ché si orientino
finalisticamente. L'adesione all'organicismo schellinghiano, all'intuizionismo
morale e all'oggettività dei tre trascendentali (vero, buono e bello) inscrive
la produzione in seno alla replica anti-relativista, anti-psicologista,
anti-nichilista e anti-individualista della teosofia già fondata da Scevola in
Volo ergo sum.
Tra i principali autori di
riferimento per la stesura del presente trattato, filosofi d'ispirazione, è
possibile citare in ordine decrescente di pregnanza: Immanuel Kant, Martin
Heidegger, Edmund Husserl, György Lukács, Gabriel Marcel, Aleksandr Gel'evič
Dugin, Platone, Georg Wilhelm Friedrich Hegel, Christian Wolff e Renard
Descartes.