La
genesi raccoglie le prime produzioni del poeta e filosofo Marco Scevola,
databili tra il 2016 e il 2018.
La
prima parte dell'opera consta di racconti lunghi che vertono sull'emarginazione
e sulla discriminazione sociale, quali: Figli di un mondo storto, Il
litorale dei viventi, Una storia triste, Il ragazzo che leggeva
libri di poesia e Il diciannovenne di ottant'anni. Si appronta una
sperimentazione terminologica al fine di ri-attualizzare termini arcaici della
lingua italiana per locupletare il vocabolario del lettore. Siffatti, "La
genesi" intende fondare un modello intenzionale inedito, un pensare
altrimenti che progredirà con i cronologicamente successivi volumi della collana
"Sii una lucciola nelle tenebre". Volumi autonomi e non necessariamente da
leggere secondo l'ordine temporale in cui sono stati stilati, ancorché tra loro
relati.
Campiture
grottesche, assurdiste ed esistenziali nonché dell'orrore (come per il racconto
Il Lamacarogna) intavolano la seconda parte dell'opera, composta da prosa
poetica inerente alla biografia fittizia di Esposito Romano. Ironia, a tratti
demenziale mitiga l'ampollosità delle descrizioni dannunziane epidittiche
adempiute per un intento pedagogico-formativo pariniano.
Poesie-racconto
in verso libero mirano all'incisività, offrendo al lettore l'affresco
dicotomico dell'autore, che si cimenta nell'arte difformemente, attentando alla
spontaneità con lo scopo di veicolare uno specifico messaggio comunicativo
(prima parte dell'opera), ma anche disuggellando sensazioni arcane e memorie che si concretano come lampi che
folgorano la sua psiche (seconda parte dell'opera).